SANT’OMERO

COSA VEDERE E FARE A SANT’OMERO
Sant’Omero è un piccolo comune in provincia di Teramo, uno splendido borgo antico che appartiene all‘Unione dei comuni della Val Vibrata. Si presenta agli occhi del visitatore con un notevole centro storico, ricca di un patrimonio culturale artistico inestimabile. In epoca romana il territorio ebbe un periodo di grande floridezza grazie all’insediamento di varie famiglie nobili, con l’edificazione di due grossi agglomerati: Castrum Rufi (i cui resti sono ancora oggi visibili) con i possedimenti di Lucio Tario Rufo da cui l’attuale frazione di Garrufo e Vicus Stramentarius.
Nel centro abitato si segnala la bellissima chiesa barocca di San’Antonio Abate. Interessante da vedere vi è anche la chiesa di Santa Maria di Vico del X sec. Edificio religioso con caratteristiche paleocristiane e preromaniche situato sul fiume Vibrata. Secondo l’archeologo teramano Francesco Savini è la più antica d’Abruzzo ed è stata inclusa nel 1902 nell’elenco dei Monumenti nazionali italiani. Risulta essere il più integro tra i monumenti della regione, anteriori al Mille. La pianta è quella tipica della basilica, l’interno è diviso in tre navate, mostra pilastri dalla forma tozza e rudimentali capitelli e conserva un’iscrizione romana relativa ad un tempio di Ercole.
Per quanto concerne le architetture civili, troviamo il cippo miliario di Vallorina. Rinvenuto in località Vallorina di Sant’Omero nel 1823, lo storico Niccola Palma fu tra i primi ad ipotizzare che la pietra fosse una prova che ivi avesse sede l’antico tracciato della Salaria, al quale attribuì il nome di Via Metella. Il miglio 119 da Roma inciso sul cippo indicava che la via collegava l’Adriatico alla capitale dell’impero romano, percorrendo la Val Vibrata per poi penetrare nelle Gole del Salinello e scavalcare le montagne della Laga toccando anche l’attuale abitato di Amatrice.
Nel comune di Sant’Omero sono caratteristiche le case di terra. Antiche case di contadini, poste in campagne, costruite con paglia e terra.Se ne possono osservare numerose nell’itinerario turistico (per trekking, mountain bike e cavallo) denominato Via delle Pinciare.