FURCI

Furci

Furci

66050 Furci CH, Italia

COSA VEDERE E FARE A FURCI

Furci è un piccolo comune della provincia di Chieti, in Abruzzo.  Fa parte della Comunità montana Medio Vastese. Posto su due colli ,immerso nel verde, distante solo una trentina di kilometri dal mare Adriatico. Il paese ha origini antichissime, le prime testimonianze storiche che si hanno sono relative a delle monete e dei monili risalenti ad un periodo compreso tra il I ed il II secolo d.C. Per il periodo successivo si hanno invece poche notizie. Del medioevo si sa che fu concessa in feudo a Odorisio, conte di origine franca.

Si presenta agli occhi del visitatore come un piccolo borgo, con un centro storico piccolo e caratteristico. Tra i luoghi di interesse che possiamo ammirare vi sono: il Borgo fortificato e  la Chiesa di San Sabino Vescovo. Per quanto concerne il borgo, il primo impianto risale al XV secolo. Comprende il torrione medievale che si trova presso l’ingresso del centro storico ed è collegato ad un palazzetto nobiliare. La base della torre risale al XIII-XIV secolo, mentre la parte superiore risale al XV secolo. La Chiesa di San Sabino Vescovo invece, è sita in via Cesare Battisti. Risale ad un periodo antecedente al XVII secolo ed ha subito delle trasformazioni nel XVIII-XIX secolo. L’edificio religioso è posto su di un basamento con prospetto con frontone in stile classico. La facciata è intonacata, decorata con stucchi e lesene. Il campanile è in pietra e consta di base quadrangolare, inoltre è suddiviso in più livelli da cornici marcapiano e la cupola è a bulbo rivestito da piastrelle in ceramica smaltata. L’interno è a tre navate. Nel XIX secolo sono state aggiunte le cappelle laterali ed una piccola cupola.

Sul colle Moro vi sono anche resti di Mura Saracene che la tradizione vuole cosiddette perché appartenenti ad un antico convento che fu distrutto dai Saraceni. Sembra che solo per miracolo anche la città non subì la stessa sorte: si narra infatti che dopo aver abbattuto il convento, i saraceni si diressero verso Furci con intenzioni altrettanto sanguinarie e distruttive, ma li dissuase a compiere la triste impresa la nebbia fittissima e il suono cupo delle campane.