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Cosa fare in Abruzzo

La Festa dei Serpari di Cocullo

67030 Cocullo AQ, Italia

1 Maggio

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  • Cosa fare in Abruzzo
  • Adatto per diversamente abili
  • Adatto per famiglie
  • Adatto per gruppi
  • Animali ammessi

Descrizione

A Cocullo si celebra la festa dei Serpari

La più famosa e misteriosa celebrazione folcloristica abruzzese è un evento in cui si fondono le usanze pagane e la tradizione cristiana: la devozione per San Domenico, protettore dal morso dei rettili, si intreccia con il rito arcaico dei “serpari”.
Si narra che San Domenico, minacciato di morte, fuggì da Villalago per raggiungere Cocullo. Lasciando il paese frappose tra se e i suoi aggressori un orso a guardia della strada. A Cocullo si fermò per sette anni, e vi lasciò un suo dente e un ferro di cavallo della sua mula. Per questo la mattina della ricorrenza, i fedeli tirano con i denti una catenella per mantenere i denti in buona salute e poi si mettono in fila per raccogliete la terra benedetta.

La cerimonia e la statua di San Domenico coperta di serpenti

La cerimonia ormai fissata il primo maggio di ogni si ripete immutata da molti anni:  durante la messa celebrata nella chiesa di Cocullo i fedeli fanno dei veri e propri rituali propiziatori dall’antico sapore pagano, ma convertiti e immersi nel sostrato religioso del culto di San Domenico, uno dei santi più famosi nel centro Italia, che con il suo pellegrinaggio ha toccato molti luoghi di queste zone.

Prima dell’inizio della processione i serpari mostrano ai pellegrini tutti i serpenti catturati durante il mese precedente, facendoli toccare alla folla in modo da contrastare le paure per la natura e il soprannaturale.

Una volta incamminatasi sulle spalle di quattro portatori, la statua del santo viene cosparsa dai serpenti e toccata da tutti i fedeli. Si consuma un rituale da forte valore catartico, sia di celebrazione del Santo, visto non solo come il protettore dalle insidie della natura (come il mal di denti e il morso dei serpenti) ma anche da tutti i mali del mondo.

Superare il terrore del contatto con i serpenti, ritenuti animali pericolosi da evitare in qualunque situazione, significa superare il terrore dell’incertezza della vita.

I fedeli utilizzano i propri denti per tirare una corda attaccata a una campanella, propiziandosi contro il mal di denti. Allo stesso modo raccolgono la terra benedetta custodita dentro la chiesa per curarsi dai mali futuri, spargendola nei campi.

I serpenti catturati

La ricerca e cattura dei serpenti inizia verso la fine di marzo, quando le nevi che circondano Cocullo iniziano a scomparire, e i serpari cocullesi si avventurano nei boschi alla ricerca di alcune specie selezionate di serpenti, ovviamente non velenosi. I serpenti vengono raccolti con cura e attenzione, e vengono posti in particolari cassette di legno (un tempo venivano utilizzati recipienti di terracotta.

I serpenti vengono poi nutriti con topi vivi e uova sode in modo da mantenerli vivi fino alla cerimonia. Le specie che vengono raccolte sono in genere la biscia dal collare, il cervone, il saettono e il biacco, tutti rigorosamente non velenosi.

Al termine delle festa tutti i serpenti catturati vengono sempre liberati, tornando nel loro ambiente naturale.


Orari

1 Maggio